La Svolta Storica:

Dall'ombra alla luce: il riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana (LIS) e dell'interprete come professionista specializzato ha sanato un ritardo storico e ha aperto una nuova era di inclusione e diritti in Italia.

Il 19 maggio 2021 è una data incisa nella storia della comunità sorda italiana. Con l'approvazione dell'articolo 34-ter del Decreto Sostegni, la Lingua dei Segni Italiana (LIS) e la Lingua dei Segni Italiana Tattile (LIST) sono state finalmente riconosciute, promosse e tutelate. Questa svolta normativa non è solo un atto di civiltà, ma un cambiamento epocale che ha ridefinito radicalmente la figura professionale cruciale dell'Interprete LIS.

 

Interprete LIS


La Figura dell'Interprete LIS 

Tra Passato e Futuro

L'Interprete LIS Prima del 2021

Per decenni, l'Italia è rimasta l'ultimo grande Paese europeo a non aver ufficialmente riconosciuto la propria lingua dei segni a livello statale. Questo vuoto legislativo ha avuto un impatto diretto e devastante sulla figura professionale dell'interprete.

📜 La Professionalità Frammentata

Prima del 2021, l'interprete LIS operava in un limbo normativo, una condizione che lo rendeva un pilastro della comunicazione sorda ma una figura giuridicamente instabile:

  • Assenza di Riconoscimento Ufficiale: L'interprete non era inquadrato come professionista specializzato a livello statale. Non esisteva un albo professionale nazionale né un registro ufficiale che ne certificasse le competenze, rendendo il titolo di studio o la qualifica ottenuta spesso priva di valore legale uniforme.

  • Formazione "Fai-da-Te": I percorsi formativi erano disomogenei e non standardizzati. La formazione era demandata principalmente a enti privati, cooperative o associazioni (come l'ENS), portando a standard di preparazione e certificazione estremamente variabili da regione a regione.

  • Tutele Minori: L'assenza di requisiti minimi definiti e di un quadro normativo organico significava minori tutele legali e previdenziali per gli interpreti stessi. Allo stesso tempo, le Pubbliche Amministrazioni (PA) e l'utenza incontravano difficoltà nel valutare l'affidabilità e la competenza del professionista.

  • Servizi Discrezionali: La fornitura di servizi di interpretariato in contesti essenziali (sanità, tribunali, scuola superiore) era spesso considerata una concessione o un progetto sperimentale, piuttosto che un diritto garantito. L'accesso linguistico non era un obbligo di legge esplicito, limitando di fatto l'inclusione.

In sostanza, l'interprete LIS prima del 2021 era una figura necessaria e fondamentale, ma viveva ai margini del sistema professionale, dovendo lottare per vedere riconosciuto il proprio ruolo di mediatore culturale e linguistico.


L'Interprete LIS Dopo il 2021 

L'articolo 34-ter ha stabilito una svolta normativa e culturale che ha riposizionato l'interprete LIS e LIST come professionista chiave per l'inclusione. La legge non si è limitata al solo riconoscimento della lingua, ma ha anche sancito il riconoscimento e la tutela delle figure professionali dedicate alla traduzione e interpretazione.

✨ La Trasformazione del Ruolo

Il cambiamento più profondo riguarda lo status e le responsabilità del professionista:

  1. Riconoscimento Ufficiale e Specializzato:

    • Prima: La figura non era formalmente riconosciuta.

    • Dopo: L'interprete LIS/LIST è ufficialmente riconosciuto come professionista specializzato nella traduzione e interpretazione, garantendo l'interazione linguistico-comunicativa. Non è più un semplice "facilitatore", ma un mediatore culturale e linguistico con una dignità professionale paritaria ad altri interpreti di lingue vocali.

  2. Standardizzazione e Qualità della Formazione:

    • Prima: Formazione frammentata e standard non uniformi.

    • Dopo: La legge ha obbligato lo Stato a definire i requisiti e le competenze per l'esercizio della professione. I Decreti Attuativi del 2022 hanno promosso l'attivazione di corsi di laurea sperimentali ad orientamento professionale per interpreti LIS/LIST. Questo garantisce che, a regime, tutti i nuovi professionisti abbiano una preparazione elevata e uniforme su tutto il territorio nazionale.

  3. Istituzione dell'Elenco e delle Tutele:

    • Prima: Nessun albo o registro pubblico.

    • Dopo: È stata prevista l'istituzione di un "Elenco degli interpreti in lingua dei segni italiana" (presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri). L'iscrizione a questo Elenco, subordinata al possesso dei requisiti definiti, è il passo fondamentale per stabilire standard professionali, offrire tutele legali e contrattuali e permettere alle PA di attingere a risorse qualificate e certificate.

  4. Diritto di Accessibilità Garantito:

    • Prima: Servizi a discrezione.

    • Dopo: Il riconoscimento della LIS come lingua comporta l'obbligo implicito ed esplicito per le Pubbliche Amministrazioni di garantire l'accesso ai propri servizi tramite interpreti qualificati. L'accesso alla comunicazione diventa un diritto inalienabile per la persona sorda e un dovere istituzionale per lo Stato.

 

 Uno Sguardo al Futuro: Verso la Piena Attuazione

Il percorso normativo non si è concluso con la legge del 2021. I decreti attuativi successivi (come il D.M. del 10 gennaio 2022 e ulteriori disposizioni del 2023/2025) sono cruciali per la piena messa a terra della riforma.

Il focus ora è sulla gestione dell'Elenco, sulle norme transitorie per l'inquadramento dei professionisti che già operavano sul campo (spesso con certificazioni private o associative), e sull'incentivo alla formazione universitaria.

In conclusione, l'interprete LIS è passato dall'essere una figura invisibile ma indispensabile a un professionista riconosciuto, normato e tutelato. Questo cambiamento non è solo una vittoria per la categoria professionale, ma un pilastro essenziale per la costruzione di una società italiana veramente inclusiva, dove l'accesso alla comunicazione è un diritto fondamentale per tutti i cittadini.

 

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